Il Fraseggio e l’ Arte del Bel Canto.

Quante volte ci siamo trovati di fronte ad un brano, non riuscendo a trovare il senso di quello che suonavamo?

Come facciamo a capire quale sia la giusta interpretazione?

La prima cosa da fare è dimenticare di essere violinisti.

Non esiste il violino, non esiste’ archetto, non esiste lo spartito.

Esiste una grande linea sonora, composta da note, pronta ad espandersi per l’ universo.

Il nostro compito è quella di liberarla dalla carta dov’è scritta.

Partiamo dal presupposto che la musica difficilmente nasce nella carta, ma li ci finisce solo come appunto per la memoria.

Quindi difficilmente una melodia sarà composta da “mille note”, ma bensì da un flusso sonoro unico che tocca diverse altezze e durate di suoni.

La cosa più semplice da fare è: cantare

Chiudere gli occhi e cantare quello che da li a poco dovremo suonare.

Il Violino è solo un mezzo, il mezzo più bello creato dal’ uomo per riprodurre in musica le emozioni che abbiamo dentro di noi.

Dobbiamo solo trovare senza paura, il suono che fa vibrare per prima la nostra anima e poi farlo espandere dal violino, non come fosse uno strumento musicale, ma un amplificatore della nostra voce.

Solo allora saremo sicuri che il nostro respiro ci darà i tempi giusti di ogni fraseggio e il nostro suono arriverà a far vibrare  l’ anima di chi ci ascolta.